La tipica focaccia vicentina dal nome equivoco
C’è un dolce che adoro tantissimo e che, per fortuna, si può fare anche per chi è intollerante alla farina di grano. Si tratta della Putana, rigorosamente con un T. Questo dolce è una focaccia povera, perché preparata con ingredienti semplici e arricchita da quello che si trova in casa (uvetta, fichi, noci, mele, pere, ecc…).
Ho cercato una spiegazione a questo nome, ma non l’ho trovata. Alcuni la chiamano Macafame, ma ho scoperto che c’è una certa differenza tra la Putana e il Macafame. La prima è fatta con la farina di mais, mentre il secondo con il pane vecchio. Io ho assaggiato entrambe le versioni (prima di scoprirmi intollernate, ovviamente) e devo dire che ho sempre preferito la versione con la farina di mais.
La mia nonna fa spesso questo dolce e ogni volta che lo prepara me ne porta sempre un pezzo, perché sa che ne vado matta! Da quando ho scoperto l’intolleranza, la nonna ha acquistato la farina di kamut e quella di farro, per permettermi di mangiare le solite cose, cambiando le ricette di volta in volta e sperimentando continuamente. Chissà da chi ho preso, eh?
Ecco la Putana con farina di farro
Ingredienti
mezzo litro di latte
mezzo litro di acqua
200 gr di farina di mais
150 gr di uvetta
150 gr di fichi secchi
2 mele
2 cucchiai di zucchero semolato
4 cucchiai di farina di farro
succo di un’arancia
un pizzico di sale
olio d’oliva per ungere la teglia
Attenzione! Questa ricetta contiene glutine, ma può essere adatta a intolleranti al frumento. Se siete celiaci, potete sostituire la farina di farro con la farina senza glutine e controllate che tutti gli ingredienti a rischio siano riportati nel prontuario dell’AIC o che abbiano il marchio con la spiga barrata.
Procedimento
Mettere in ammollo l’uvetta in acqua tiepida e tagliare a pezzetti i fichi e le mele. Unire latte e acqua in una pentola, aggiungere il sale e far bollire. Versare la farina e cuocere mescolando per 20 minuti a fuoco lento (altrimenti si formano i grumi).
A metà cottura circa, versare le mele. Passati i venti minuti, togliere dal fuoco, e versare nella pentola il suco d’arancia, i fichi, l’uvetta, lo zucchero e la farina di farro. Quest’ultima serve per addensare e legare tutti gli ingredienti. Se l’impasto risultasse troppo liquido, aggiungetene ancora, finché non avrà la stessa consistenza di un normale impasto da focaccia.
Versare il tutto in una teglia unta con un po’ d’olio d’oliva e infornare a 160° per due ore.
Questo dolce non ha un aspetto meraviglioso a vedersi, ma vi assicuro che ha un gusto unico e che sarà buonissimo.
E’ ottimo come dolce dell’ultimo minuto e per non arrivare a mani vuote a un invito a cena. In questo caso per renderlo più carino, vi consiglio di spolverizzarlo un po’ con lo zucchero a velo. Farete un figurone.
Ma a una cosa dovete fare attenzione: non esordite dicendo a tutti “Ho fatto la Putana”!!!
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