La putana salata: il famoso dolce vicentino diventa piatto unico

Eccoci arrivati al secondo (e, ahimé, ultimo) appuntamento con il contest “La Svizzera nel piatto”, sponsorizzato da Formaggi dalla Svizzera e da Peperoni e patate. Dopo i cestini di Sbrinz, ho pensato di creare qualcosa che non solo appartenga alla tradizione italiana, ma più strettamente alla tradizione di Vicenza.

Così è nata l’idea di rivisitare uno dei classici dolci vicentini: la putana. La versione grain-free di questo dolce l’ho già fatta qui. In questo caso ho inventato una versione salata, fatta con i formaggi svizzeri e prodotti tutti vicentini, come il radicchio rosso di Bassano e la sopressa.

putana salata

Prima di darvi la ricetta però, vorrei parlarvi un po’ di questa torta. La ricetta non è mai unica: ne esistono tantissime versioni (con la farina di mais o col pane raffermo, ad esempio) che vengono tramandate di generazione in generazione. Quella che uso io, infatti, è la versione di nonna Carla: la mia nonna! :) L’origine di questo nome è da attribuirsi al fatto che, gli ingredienti che completano l’impasto base, cambiano spesso, in base a ciò che si ha in casa. E’ un’ottima torta da fare quando vi avanza qualcosa: una mela e qualche fico, oppure una pera e delle noci…
In questo caso mi avanzavano giusto due chili di Gruyere e Sbrinz ;) Scherzi a parte: non l’avevo mai mangiata (nè pensata) salata prima d’ora. Devo dire che il gusto è ottimo: l’amaro del radicchio va a nozze con il Gruyere e la polenta.. e se la sopressa tende un po’ ad averla vinta, ci pensa lo Sbrinz a imporsi su tutti! Provare per credere!

putana salata

Putana salata

Ingredienti*

1.25 l di acqua
250 gr di farina di mais per polenta
185 gr di Gruyere
85 gr di Sbrinz grattuggiato
3 cespi di radicchio rosso
fettine di sopressa a piacere
un cucchiaino di sale
un filo d’olio extravergine d’oliva

* se siete celiaci o intolleranti al frumento, controllate che tutti gli ingredienti siano inseriti nel prontuario dell’AIC o che riportino il marchio con la spiga barrata

Procedimento
Preparare la polenta: mettere l’acqua su una pentola con il fondo bello alto, portare a bollore e salare. Far scendere tutta la farina a pioggia, continuando a mescolare. Continuare a mescolare fino ad ottenere una crema omogenea e senza grumi. A questo punto coprire con il coperchio e mescolare solo ogni tanto. Se non avete usato una pentola con il fondo alto, dovrete continuare a mescolare fino a cottura ultimata. Cuocere per 40 minuti.
Cuocere il radicchio in microonde per circa 3-4 minuti (dipende dalla potenza del microonde), finché non diventa di colore più scuro. Tagliare il Gruyere a cubetti di circa 1 cm, così non si sciolgono del tutto a contatto con la polenta calda. Quando la polenta sarà pronta, unirvi il radicchio e il Gruyere, mescolando.
Trasferire il composto in una teglia di alluminio rettangolare, sulla quale avrete cosparso un po’ d’olio, e cospargere tutta la superficie di Sbrinz. Cuocere in forno a 170° per un’ora circa: sarà pronta quando avrà fatto una golosa crosta di formaggio.
Lasciar raffreddare la torta: la tradizione vuole che la versione dolce venga servita fredda o riscaldata: in questo caso sarà più buona riscaldata. A questo punto potrete guarnirla con alcune fettine di sopressa.

putana salata

La Svizzera nel piatto!

putana salata

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This Post Has 2 Comments

    • Farina di Gio scrive:

      Grazie Teresa :)
      Io che le ho provate entrambe, non saprei dirti se è più buona la salata o la dolce ;) Indecisione!

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